Rocco Antonio Tano, in arte Rocco Siffredi, reduce dal successo della serie Netflix Supersex ispirata alla sua storia di re del porno, parla della sua vita e svela i suoi lati più intimi e personali in una intervista
Nella serie che sta riscuotendo enorme successo, tra le più viste in Italia ma anche in 62 paesi nel mondo, si racconta anche del suo rapporto con l’indimenticabile Moana Pozzi. “Era una donna fortissima e di gran classe, ma non l’ho mai vista come una pornostar. Aveva la melanconia di una ragazza triste dentro, io ero infelice per la perdita di mia madre mentre lei nascondeva un altro segreto” dice l’attore oggi, assicurando che tra loro non c’è mai stato alcun approccio sessuale fuori dal set: “Non ci siamo mai presi sessualmente. So che sembrerà strano ma la vedevo come una sorella, passavamo molto tempo a parlare e a confidarci”.
Siffredi racconta di non essere più intenzionato a tornare sul set: ”Non ho più il physique du role, mi vedo vecchio. A 55 anni ho deciso di smettere di recitare perché è iniziata una crisi mia, vedevo queste ragazzine di 18- 20 anni che volevano lavorare con me ma mi sono sentito inadeguato”.
”Più che altro ho imparato a controllarmi – continua – non sono mai andato da uno psicologo, ne sono uscito grazie a mia moglie che è stata una talmente intelligente da non farsi prendere dall’emozione e che un giorno mi ha detto semplicemente: ‘Rocco tu hai bisogno di aiuto’. Questa dipendenza è durata ben 15 anni – ricorda Siffredi
Del suo rapporto con la moglie Rózsa Tassic da cui ha avuto due figli, Lorenzo e Leonardo, Rocco aggiunge: “Siamo molto uniti, non siamo famiglia fake ma una famiglia vera. Se mia moglie dovesse improvvisamente guardarmi con occhi diversi e decidere di non amarmi più per un altro uomo penso che morirei, sono 30 anni che stiamo insieme”. E ancora: “Da quando ho abbandonato il set il sesso tra di noi è molto più bello. Rozsa mi dice sempre: ‘Rocco come sei diverso da quando hai smesso di recitare'” confida ancora l’attore:
Progetti per il futuro? ”Mi hanno proposto di recitare come protagonista in un film drammatico che si ispira alla vita di Davide Cincis. L’ho incontrato sul set del film di Massimo Boldi ‘Matrimonio a Parigi’ dove era assistente alla regia. Dopo aver visto la mia intervista alla trasmissione ‘Belve’ mi ha telefonato e mi ha detto: ‘Dentro di te hai un dolore talmente forte che sei l’unico attore che mi viene in mente che possa interpretare quello che ho in mente’. Inizieremo a girare il film in autunno tra l’Abruzzo e Budapest. Credo che la drammaticità sia una cosa che fa parte della mia vita, non mi vedo nella veste di attore comico, io al massimo sono ironico ma mai comico”, conclude Siffredi.