La questione della privacy con Deepseek
Dopo l’entusiasmo dilagante per Deepseek, alcuni hanno iniziato a chiedersi se il modello AI cinese sia veramente all’altezza delle promesse. Euroconsumers, una coalizione di gruppi di consumatori europei, ha presentato un reclamo al garante della privacy italiano riguardo il modo in cui l’app gestisce i dati personali degli utenti. In un’epoca in cui la privacy è un argomento scottante, le domande si moltiplicano!
Il reclamo e la risposta del Garante della privacy
Il Garante della privacy italiano non ha perso tempo: ha contattato Deepseek con una richiesta di chiarimenti sul suo operato. Secondo l’ente, i dati di milioni di italiani potrebbero essere in pericolo. E mentre i fan accorrono per provare le funzionalità del chatbot, le regole sulla privacy in Cina sembrano allontanarsi sempre di più da quelle europee. Quello che succede ai dati raccolti su server cinesi rimane un mistero, e non possiamo ignorare le implicazioni!
Quali sono i prossimi passi?
Il Garante ha dato a Deepseek un termine di 20 giorni per fornire i dati richiesti, tra cui un elenco dettagliato delle informazioni personali raccolte. Euroconsumers ha anche messo sotto la lente pratiche come il web scraping e ha chiesto eventuali limiti per proteggere i minori. La piattaforma afferma di essere destinata ai maggiorenni, ma ci si chiede quali passi concreti vengano presi per garantire che le regole vengano rispettate. La trasparenza è fondamentale, ed è tempo di fare chiarezza!