Il Caso DeepSeek e l’Ordine del Garante Privacy
Dopo il trionfo delle applicazioni DeepSeek su Android e iOS, ha fatto scalpore l’ordine dell’Autorità Garante per la Protezione dei Dati di condividere le informazioni sui trattamenti svolti. Un colpo di scena che ha portato alla rimozione immediata del chatbot dai principali app store, lasciando gli utenti italiani a bocca asciutta.
Un Sospetto di Raccolta Dati Eccessiva
Il comportamento della DeepSeek, infatti, sembra confermare le preoccupazioni del Garante riguardanti l’ampiezza della raccolta di dati, attestata anche nella loro privacy policy. Per il momento, chi ha già scaricato l’app può continuare a utilizzarla ma, attenzione, il chatbot web continua a rimanere attivo. Una situazione che spinge a riflettere su cosa accade dietro le quinte delle applicazioni che utilizziamo quotidianamente.
Indagine e Futuro di DeepSeek
Pasquale Stanzione, presidente dell’Autorità Garante, ha promesso un’indagine approfondita sul rispetto delle normative GDPR da parte di DeepSeek. Non solo, l’attenzione si concentra anche sulla protezione dei minori e sulle distorsioni generate dall’IA. Ma non temete, chi utilizza il chatbot via web può farlo con la dovuta cautela, evitando di condividere informazioni sensibili. Ricordiamo che l’app non richiede permessi pericolosi, il che è sicuramente un punto a favore. Insomma, la situazione è complicata, ma approfondire la questione può solo aiutarci a prendere decisioni più informate.