Introduzione alla Questione del Blocco DNS
Nell’ambito del controverso piracy shield, il tribunale di Milano ha recentemente chiesto a Google di interrompere l’accesso ai suoi DNS pubblici. Questa misura arriva in un periodo di intensa battaglia contro lo streaming illegale, ma le autorità sembrano lottare con risultati limitati. Un episodio emblematico è avvenuto lo scorso ottobre, quando l’accesso a Google Drive è stato bloccato per errore in Italia, scatenando il panico tra gli utenti.
La Responsabilità di Google e il Piracy Shield
Secondo quanto riportato, il tribunale ha accolto una denuncia dell’AGCOM, l’autorità nazionale per le comunicazioni. Google, offrendo un servizio DNS pubblico, può essere soggetta alle leggi sul blocco dei siti pirata. Il commissario dell’AGCOM, Massimiliano Capitanio, ha affermato che Google avrebbe sistematicamente trascurato di bloccare i siti indicati, che dovrebbero essere oscurati entro 30 minuti dalla segnalazione.
Il Contesto di Frizione tra Italia e Piattaforme Tecnologiche
Questa non è una situazione nuova. Un caso simile ha coinvolto Cloudflare a gennaio, quando il tribunale ha deciso che i servizi della compagnia avrebbero potuto favorire la pirateria. Le autorità hanno minacciato sanzioni fino a 10.000 euro al giorno se non avessero rispettato le normative sul blocco. La situazione rimane dunque tesa e complessa, testimoniando la sfida di bilanciare diritti digitali e il contrasto alla pirateria.